Ossibuchi con corona di riso venere e crema di zafferano

Ecco qui un piatto raffinato, ragazzi qui non si scherza, se volete far colpo questo è il piatti giusto da imparare a cucinare. Gli ingredienti sono davvero eccezionali e particolari e se v’impegnate nell’impiattamento, presenterete un piatto gourmet.

In realtà, non c’è niente di esotico o particolare negli ingredienti, solo che l’ossobuco quanto il riso venere, elementi tipici della cucina lombarda, sono poco utilizzati, molto trascurati nella cucina casalinga quotidiana. Lo zafferano, anch’esso tipico della cucina milanese, è forse l’ingrediente più comune, utilizzato con piacere, se non fosse per il prezzo elevato, nelle preparazioni quotidiane.

Veniamo all’ingrediente principale, l’ossobuco. Per chi non l’ha mai visto neanche dal macellaio, si tratta di una fetta di carne spessa almeno tre centimetri con al centro l’osso con tanto di midollo. Ora, la peculiarità dell’osso buco è che in fase di cottura, che deve essere molto lenta, il midollo si scioglie donando alla carne una tenerezza e un gusto che difficilmente troverete in altri tagli.

Tradizionalmente l’ossobuco è insaporito dalla famosa gremolada (aglio, acciughe e prezzemolo finemente tritate) e accompagnato dal mitico risotto allo zafferano. In questa ricetta, invece, utilizzo il riso venere.

Il riso venere è quanto di più salutare si possa scegliere, è un riso integrale, tutto italiano, che contiene una quantità e una diversità di sostanze nutritive sorprendente: Sali minerali (selenio, ferro, zinco, potassio), fibre, proteine e un’altissima concentrazione di antociani, dei potenti antiossidanti. E, poi, non contiene glutine!

Allora, vi chiederete, ma lo zafferano dov’è? Lo zafferano c’è in una crema squisita che condisce sia il riso sia l’ossobuco, la crema è l’elemento d’unione tra i due ingredienti. Lo sapete vero che anche lo zafferano fa benissimo all’organismo? Anch’esso, come il riso venere, è ricchissimo di antiossidanti.

Quindi, un piatto gustoso, tipicamente originale e salutare! Attenzione, però, per gli intolleranti al nichel è possibile mangiare questo piatto nei giorni di dieta libera all’interno di un regime dietetico a rotazione.